"Di solito i monaci non parlano dell'amore, ma penso che farlo sia importante. Altrimenti, di quale aiuto potremmo essere per le generazioni più glovani, nel momento in cui verranno anch'esse travolte dall'impeto dell 'amore? Un monaco non dovrebbe innamorarsi, ma talvolta l'amore è più forte della determinazione. Questa è una storia che parla di precetti, di consapevolezza, di sangha, di illuminazione, e di trasformazione". Cosi lo stesso Thich Nhat Hanh descrive il presente libro e ne spiega la ragion d'essere. Infatti egli ci racconta in queste pagine una sua vicenda sentimentale, la sua storia di giovane monaco innamorato di una monaca; ma ogni capitolo di questa strana storia d'amore viene letto, compreso, e accettato, anche nei suoi risvolti meno felici, con la lente dell'insegnamento del Buddha, che Thich Nhat Hanh spiega al lettore già esperto ma anche al profano. E cosi, pian piano, l'equilibrio penetra nel turbolento regno dell'amore:Thich Nhat Hanh ha esaminato quelle forti emozioni con attenzione e poi, dopo più di quarant'anni, ha condiviso con noi i benefici di tale analisi, cercando, con modestia e semplicità, di darci qualche consiglio su come essere dei buoni amanti: di noi stessi, di un'altra persona, del mondo intero. Il racconto autobiografico si alterna sempre con un'attenta analisi dei testi più importanti della tradizione buddhista mahayana: il Sutra del diamante, il Sutra del loto, e l'Avatamsaka sutra. Va da sé che l'intento di Thich Nhat Hanh è di aiutarci non tanto, o non solo, a vivere meglio le nostre storie d'amore, lui direbbe 'con consapevolezza', ma anche a capire qualcosa di più grande e importante: la natura interdipendente di tutto ciò che esiste.