Nonostante Una chiave per lo zen porti ad approfondire complicati elementi della filosofia buddhista, Thich Nhat Hanh inizia descrivendo gli aspetti pratici e concreti della vita in un monastero zen, dove ci si concentra sulle attività più semplici compiute in piena consapevolezza, evitando di compiere sforzi tesi a impossessarsi di concetti filosofici.

Nello zen l'apprendimento intellettuale non rappresenta altro che lo studio del menù, mentre la pratica effettiva costituisce la consumazione del pasto. La realtà dell'esistenza viene rivelata grazie all'approfondimento della consapevolezza, che scaturisce dal vivere la propria vita mantenendosi continuamente concentrati e ben 'svegli' In ogni attività. Per questo 'addestramento all'attenzione' non c'è laboratorio migliore della vita di tutti i giorni.

Nello zen ogni cosa diventa un veicolo per l'autorealizzazione: ogni atto, ogni gesto viene compiuto con tutto il cuore, coinvolgendo l'intero essere, senza rimandare nulla. In tal modo il lavoro quotidiano diviene la propria stanza di meditazione, e il dovere si traduce nella pratica.