Copertina di Vietnam, la pace proibita
Categoria: Libri
Editore: Vallecchi
Anno: 1967

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Recensione

Scritto da Mario

Mio fratello Nhat Hanh appartiene al meno "politico" di tutti i movimenti del Vietnam. Non è strettamente legato ai buddisti che tentano manipolazioni politiche per salvare il loro paese. Non è affatto un comunista. Suscita profonda ostilità fra i Vietcong. Non vuole saperne del governo costituito, che lo detesta e lo tiene in sospetto. Rappresenta i giovani, gli inermi, ìle nuove leve che hanno tutti contro, salvo i contadini e i poveri. Nhat Hanh è veramente il portavoce del popolo vietnamita, se ancora possa dirsi che sopravvive un "popolo", nel Vietnam. Ho detto mio fratello Nhat Hanh, ed è vero. Siamo ambedue monaci, abbiamo vissuto lo stesso numero di anni di vita monastica. Siamo ambedue poeti. Ho molto in comune con lui, ben più che con molti americani, e non esito ad affermarlo. E' essenziale ammettere questi legami. Sono i legami di una nuova solidarietà e di una nuova fraternità che va delineandosi nei cinque continenti, al di sopra delle frontiere politiche, religiose, culturali, per congiungere i giovani di ogni paese in qualcosa che è più concreto di un ideale e più vivace di un programma. Questa unità dei giovani è la sola speranza del mondo. 

Thomas Merton

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