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Tre poesie di montagna

Dal sito di Plum Village (www.plumvillage.org)


Cari amici è questo il tempo dell’anno in cui Plum Village chiude completamente per un periodo di dieci ”pigri giorni”. Dopo un meraviglioso, anche se impegnativo periodo, ora è giunto il tempo per i monaci di essere veramente, profondamente, pigri. Alcuni di noi rimarranno qui e cammineranno con calma nei dintorni, o si godranno un ritiro in solitudine. Altri andranno insieme al mare o in montagna per nuotare o passeggiare in un modo molto ”pigro”.

Questo è un articolo di Brother Phap Bieu sulle montagne. Speriamo vi piaccia.


Il Team di Plum Village


Tre poesie di montagna


Spesso diciamo che il Dharma è indescrivibile, e tuttavia trascorriamo molto del nostro tempo provando a comprendere i suoi concetti e le sue parole. Alcune volte è veramente difficile e non riuscendo a cogliere il completo significato degli insegnamenti ci sentiamo frustrati e scoraggiati.

Quel momento di scoraggiamento potrebbe essere l’attimo in cui siamo più vicini alla vera comprensione. Potremmo essere ad appena un sorriso di distanza da ciò che, da tanto tempo, stiamo cercando. Le parole che usiamo per trasmettere gli insegnamenti sono in grado di guidarci verso la giusta direzione, ma se non stiamo attenti diventano molto presto come un impermeabile pesante che ci protegge dall’assorbire gli insegnamenti, dall’essere bagnati dalla pioggia del Dharma.


Forse è questa la ragione per cui gli insegnanti Zen spesso educano i loro studenti attraverso la poesia, piuttosto che attraverso una solida dialettica. Le poesie usano parole per raggiungere qualcosa che sta oltre il linguaggio. Parole e concetti sono destinati a classificare, discriminare, e a racchiudere la realtà in piccole e graziose scatole, per la semplice ragione di fare ordine. Chi medita veramente sa che la realtà non può essere ordinata a nostro piacimento, e che la vera bellezza sta nella naturale e disordinata essenza di ogni cosa. Una buona poesia ci aiuta a rompere le limitazioni del linguaggio, perché non ha bisogno di offrire un senso. Può sembrare illogico, inspiegabile, e tuttavia riesce a darci un assaggio dell’esperienza dell’autore.


L’esperienza è l’essenza di ogni disciplina spirituale, ma non è mai ciò che ci aspettiamo che sia. Spesso è contradditoria e non riesce a essere detta dal linguaggio convenzionale, perciò che senso ha cercare di afferrarla con la ragione? Forse sarebbe meglio essere irrazionali e permettere a noi stessi semplicemente di perdere del tempo insieme, scrivendo e condividendo poesie sulla vita.

Ho l’impressione che una volta lasciato cadere il peso della ragione, nient’altro può legarci alla terra.


Le seguenti tre poesie furono composte da Master Hám Sơn (Zh. Hanshan, 憨山老人, 1546-1623) uno dei monaci più influenti durante la dinastia Ming in Cina: aveva una profonda passione per la poesia e ci ha lasciato centinaia di poesie. Trascorse la sua vita tra la pratica della meditazione profonda, tra remote e innevate montagne, e l’impegno sociale in alcune grandi capitali della Cina. Queste tre poesie dipingono immagini della sua vita come eremita. Io le ho scritte per sfidare me stesso e per impegnarmi in una specie di danza con Master Hám Sơn che mi ha regalato una grande gioia, sebbene i miei passi siano ancora molto impacciati.


平湖冷浸芰荷衣
湖上青山絕是非
塵跡盡消人世遠
白雲鷗鳥總忘機


Ancora Lago, e il freddo impregna la ninfea che abita

sul lago, la montagna è lontana dal giusto e dallo sbagliato

Qui tutte le mie polverose impronte finiscono, lontano dal mondo degli uomini,

nessun senso particolare appare nelle bianche nuvole e nei gabbiani.

La montagna è lontana dal giusto e dallo sbagliato

Ricordo spesso i giorni che ho trascorso con i miei fratelli sui Pirenei, tra bianche nuvole e alte cime. Una volta arrampicato sulla vetta, dove gli alberi non crescono più, ti senti accolto da un ambiente strano e affascinante. Lassù l’aria è pura, e i laghi sono di un blu così profondo che ti chiedi se siano stati riempiti di inchiostro. Le scarpate rocciose sulla cima dei versanti sono coperte da un tipo di erba molto tenace. A un primo sguardo sembra veramente soffice, ma non appena ti siedi senti che penetra attraverso i vestiti e la pelle, facendoti rialzare di scatto. A volte, una nuvola avvolge improvvisamente la montagna e dopo il suo passaggio lascia una miriade di piccole gocce di umidità sull’erba, e quando il sole ritorna ti ritrovi nel picco più alto e prezioso del Sutra del Loto.


L’ambiente è così imponente che quasi ti senti colpevole di avere pace nel tuo cuore. Davanti a un tale spettacolo avrebbe più senso urlare, strapparsi tutti i vestiti e saltare da una parete sporgente per volare liberi verso l’infinito. Alla fine quello che fai è un solo un sorriso gentile e passare oltre. Non è quello che le nuvole stanno facendo fin dall’inizio?


信步騰騰任所從
形骸一似雪中松
偶來纔向溪頭立
又逐閒雲過別峰

Mi affido ai miei passi veloci ovunque vadano

Il mio corpo è come un albero di pino nella neve

Improvvisamente posso solo attendere come un ruscello che scorre
e
O posso inseguire una nuvola vagante oltre un’altra cima.



Il mio corpo è come un albero di pino nella neve


Avete mai provato la gioia di un vero giorno pigro? Alzarsi presto il mattino e non fare nessun progetto, semplicemente preparare una piccola teiera e dell’acqua calda da portarsi dietro. E non appena pronti lasciare la sicurezza della propria casa dietro di sé. Il posto dove abiti è intriso dei tuoi pensieri e delle tue abitudini, e questo perché nella tua vita quotidiana non riesci a pensare o vedere qualcosa di nuovo. Ma nell’attimo in cui chiudi la porta dietro di te, il mondo che sta davanti diventa un teatro dove, improvvisamente, tutto è possibile. Un ruscello che scorre è un bardo che può incantarti con le sue innumerevoli storie; una nuvola bianca è un vecchio amico dal quale ti dispiace separarti. Quando cammini nella natura, dovresti imparare dagli alberi e dagli animali. Non portare con te il tuo pesante e dispendioso Sé perché ti sfinirebbe e, credimi, non avresti la necessità di usarlo. Essere solo un albero tra altri alberi, o un brivido di vento nel vento invernale. Se ti chiedi “come si fa?” sei già mille miglia lontano dall’obiettivo, ma se semplicemente lo fai, sentirai che nel tuo corpo c’è una sorta di saggezza di cui non avresti mai sospettato. Sono sicuro che alla fine sarai in grado di lasciare che siano i tuoi piedi a scegliere la direzione e a portarti ovunque loro desiderano. Potrebbe suonare strano, ma i tuoi piedi sono molto più vicini al tuo cuore di quanto non lo sia la tua testa.



雪壓衡門夜擁爐
此身雖寄恰如無
不知日月從何去
回首人間歲巳徂


Mucchi di neve contro la mia porta; di notte mi occupo della stufa

Questo corpo è qui e tuttavia è quasi come se non ci fosse

Mi chiedo dove siano andati i giorni e mesi

Tutte le volte che guardo indietro, un altro anno è morto al mondo



Mi chiedo dove siano andati i giorni e mesi


Il tempo e lo spazio si scontrano a mezz’aria ed esplodono in milioni di frammenti. Un raggio di luce viaggia per miliardi di anni, parte dall’altra parte dell’universo e atterra sul pianeta terra molto tempo dopo. Non posso più dare un senso a quello che sta accadendo; questo è il mio primo giorno di scuola, il giorno della mia ordinazione o il giorno in cui sto per morire? Mentre mi sdraio sul mio letto sto semplicemente facendo un pisolino o sto esalando il mio ultimo respiro? Ho deciso che se la mia mente è un pittore, ho intenzione di commissionargli un quadro pieno di colline verdi, campi di girasoli e cieli blu. Voglio chiedere alla mia mente di dipingere qualcosa di inaspettato dietro a qualche oggetto, così che la mia vita non sarà mai noiosa. E voglio anche chiedere di dare un’anima a ogni cosa, così che, anche quando starò camminando nei posti più remoti, non mi sentirò solo. Gli uccelli, gli alberi e il vento saranno tutti miei amici durante il cammino.

Per quale motivo scegliere di dipingere paesaggi solo neri o grigi, impermeabili, legami e automobili per un semplice dovere verso la società? Quando siamo in punto di morte, è la società che abbiamo seguito così fedelmente a darci conforto? Sul mio cammino, qualche volta, incontro cose che non hanno senso. Sembra che non abbiano uno scopo particolare, eccetto quello di farmi sentire più strano ed emozionato. A volte mi siedo in meditazione e sento che il mio corpo è come un oggetto inaspettato. Chiaramente è lì, e tuttavia ogni volta che mi concentro sui suoi confini li vedo svanire, come se non fossero mai esistiti. Mi sento più come una nuvola che come una statua di bronzo, e nonostante la mia mania di fare il capo, quando ce ne sarà bisogno qualcosa accadrà, che mi piaccia o no. La mia vita sarebbe molto meno complicata se potesse essere più amica con il mio corpo e semplicemente ricordarsi di ascoltarlo di più…
Br. Phap Bieu



Phap Bieu vive a Upper Hamlet, Plum Village, in Francia. E’ stato ordinato monaco a diciott’anni ed è diventato maestro di Dharma quest’anno.

Di origine italiana, parla fluentemente italiano, inglese, francese, e vietnamita.

E’ un musicista di talento e spesso conduce i monaci di Plum Village quando cantano.

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